Questo scritto vuole racchiudere gli ultimi ricordi di vita, di personaggi e fatti, vissuti e successi a Comasira fino ad arrivare ai giorni nostri, per fare in modo che le prossime generazioni abbiano a ricordare un po’ della loro storia.
Purtroppo moltissimo è andato perso con la scomparsa di alcuni anziani e ci rammarica il fatto di non avere pensato prima alla realizzazione di questa raccolta e di aver permesso che il tempo inghiottisse gran parte di accadimenti senza lasciarne traccia.
“ Se qualcosa può sostituire l’ amore, questa è la memoria “
Josif Brodskij
Esiste in Valsassina, nel comune di Vendrogno, sulle pendici del Monte Muggio, ad una altezza di 630 metri sul livello del mare, un peaesino che si chiama Comasira. E’ un’antichissima frazione già esistente nel XIV secolo e probabilmente era un importante crocevia per il passaggio di persone e merci tra la Valsassina e il lago. Esistono ancora a testimonianza dell’importanza del paese, le prigioni e la pretura e alcuni resti di fregi sui muri di alcune case. Il tempo scorre tranquillo a Comasira e, tranne che nel periodo estivo, per tutto il resto dell’anno il silenzio e la calma regnano sovrani. Si dice che molti anni fa, il paese fosse molto più grande, ma che una frana cancellò la parte alta del villaggio e ricoprì di terra i resti delle case distrutte. Fino all’inizio della seconda guerra mondiale si contavano più di 200 abitanti, oggi (2009) gli abitanti sono una trentina
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Per alcuni la denominazione deriverebbe da “Casa del Signore” (Com Sir), in ossequio ad un potente proprietario terriero del tempo, che aveva tutto il nucleo abitato e i pianori confinanti, dove spiccavano prima dei burroni profondi verso il tumultuoso Pioverna, estesi vigneti.
Per qualcuno altro, invece,” Cà scùr o del Signùr” sarebbe inteso come luogo lontano, fuori mano, isolato, non facilmente raggiungibile da uomo, quasi oltre il mondo terrestre, insomma……..una casa dell’altro mondo ………*( tratto da Valsassina 900)
Lo storico Oleg Zastrow definisce Comasira con queste parole:” Comasira è la frazione più bassa della Muggiasca, su un ripiano quasi a picco sulla valle della Pioverna. Un raggruppamento straordinario, forse già a carattere preponderantemente monasteriale, certamente fortificato e con notevoli tracce medioevali” …………*(tratto da Tra il lago e il monte)
Gli appezzamenti di terra che circondano Comasira ancora oggi sono chiamati ronchi “Runc”
Ogni ronco porta il nome della famiglia che ne è proprietaria. Un ronco prende anche il termine “Brich” per la forte pendenza del terreno
I ronchi erano per lo più coltivati a viti e su questi terreni c’erano costruzioni rurali che fungevano un po’ da case, fienili, stalle, cantine.
Alcuni nomi delle località: Bunt, Piazza, Quattei, Scalee, Cantort, Casecca, Bodega, Mat, S’Cepa, Brighèe, Case sparse e Ronc al Martino di cui l’antico proprietario era chiamato “Barba Sciur”
Durante la recente ristrutturazione della sua casa sono state ritrovate due granate ancora innescate, probabilmente lasciate da partigiani durante la resistenza
“ A Presal ghe el Preost “ A Presallo c’è il Prevosto
a Cumasira i muliner a Comasira i mugnai
a Inees i legnamer a Inesio i falegnami
a Murnic i s’cepa shoc a Mornico i rompi ceppi
a Sanic i magnatutt” a Sanico i mangiatutto”