Coltivazioni e Mestieri

I terreni di Comasira erano coltivati a frumento, segale e grano saraceno, questi prodotti venivano portati tutti al mulino di Margno detto  dei Ratin e il pagamento consisteva in una parte del macinato.

In paese si produceva, ma solo per uso famigliare, l’olio di noci, che veniva torchiato sempre a Margno.

Fino alla metà del ‘900 c’erano coltivazioni anche di pesche, pere, mele e prugne, le donne si occupavano della raccolta della frutta, che poi vendevano in tutta la Valsassina che invece ne era poverissima, Trasportavano i prodotti nei gerli e quando arrivavano  nelle località dove c’erano fucine, al posto dei soldi barattavano la frutta con attrezzi da lavoro

Nei mesi di Maggio e Giugno, sempre le donne, si occupavano dei bachi da seta i cavalèr per cui vennero piantate tante piante di gelso murun I bozzoli  galeta venivano portati al consorzio che provvedeva poi per la filatura della seta

In Comasira c’erano anche delle attività come: La falegnameria di el Massim Il fabbro Ferer detto el Pelegrin e il ramaiolo Ramer detto el Bepo Non bisogna dimenticare  per le forniture di cavalcature (carrozze a cavalli)  Marcati Pietro detto Topi e Cameroni Giuseppe Carot   e in Vendrogno Marcati Francesco detto Droghi…* tratto da (Valsassina di Fermo Magni)

Fino ai primi del ‘900 le donne si ritrovavano nelle stalle  a filare e a  cucire alla luce di lumi a olio e intanto recitavano il rosario. Più avanti nel tempo, lasciarono le stalle per le più comode case rurali e la sera facevano scalfin le calze fatte con i ferri da maglia. Usavano la lana di pecora filata per maglie intime e altri indumenti

Un altro manufatto erano  le scarpe i pedü comperavano le suole di gomma( in tempo di guerra usavano dei ritagli di copertoni di ruote di autocarri) che venivano rivestite all’interno con del panno di cappelli dismessi dagli uomini  e le tomaie erano fatte con fustagno o velluto

Naturalmente importanti erano e sono ancora oggi gli allevamenti di mucche, pecore e capre

Un attività prettamente invernale era ed è tutt’ora la costruzione delle berle  e  dei gerli Le prime venivano costruite con il legno di corniolo (cornus mas) chiamato tazzin che veniva tagliato in autunno nella valle d’Esino (questa è la zona dove si trovano molti cespugli di corniolo, mentre nelle altre zone della valle è praticamente inesistente), mentre i gerli venivano costruiti con legno di castagno e nocciolo. Il  salice veniva usato per entrambi, per la realizzazione degli spallacci.

Le berle venivano usate per il trasporto della foglia  e del fieno, i gerli per il trasporto  di frutta e tante altre cose .

Ai giorni nostri a Comasira esiste una piccola azienda agricola a conduzione famigliare che produce dell’ottimo miele, un agriturismo, dove servono della buonissima carne di maiale e un allevamento di bovini.

 I proverbi di vic ie bon de fa cavic

 I proverbi dei vecchi sono buoni per fare picchetti

Chi vol privas de la miè, la de metela al sol al mes de Ginè

 Chi vuole privarsi della moglie deve farle prendere il sole al mese di Gennaio

Dio me guardi dei umen de Murnic dei dun de Sanic e dei sass de   Cumasira

 Dio mi guardi dagli uomini di Mornico, dalle donne di Sanico e dai sassi di Comasira                                                                                                                                         

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