Tra realtà e leggenda

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C’era una volta…… tutte le fiabe iniziano così e anche quelle leggende miste a un po’ di verità che aleggiano ancora tra i vicoli di Comasira potrebbero cominciare allo stesso modo

Tra realtà e leggenda

Casel del Pep  era una casa di sasso, come tutte le altre. Al piano terra di questa casa, c’era una stanza al centro della quale troneggiava un grande camino. In questa stanza si ritrovavano, in particolari momenti dell’anno, quattro uomini che facevano riti magici.

Una volta misero in una pentola sul fuoco  un gatto nero ancora vivo per un rituale, ma quando arrivò il momento di recitare la formula magica non si ricordarono le parole, in quell’attimo il gatto schizzò fuori dalla pentola buttando per terra il pesante coperchio di ferro e i quattro uomini si ritrovarono in quattro luoghi diversi sul ciglio di burroni e rischiarono di ammazzarsi. (Se si chiede al proprietario, questa stanza si può ancora visitare.)

la Stria  a Comasira viveva una donna che tutti allontanavano e assolutamente non facevano avvicinare alle culle  dei neonati.

Una volta riuscì ad avvicinare un piccolo bambino e gli avvolse un capello attorno al dito facendogli il malocchio e dal quel momento il piccolino cominciò a piangere disperatamente senza smettere più.

I genitori, rintracciata la donna, la obbligarono a togliere il malocchio al bambino minacciandola, allora lei, rimasta sola davanti al neonato, cominciò a saltare da un lato all’altro della culla disegnando la croce e così liberò il piccolo dal maleficio.

i Bernardola   Il figlio partì per l’America e prestò una somma di denaro ad un amico. Quando questi dopo aver lavorato duramente e aver racimolato la somma che aveva ricevuto in prestito volle restituirla al Bernardola, questi gli disse di consegnare i soldi a sua madre. Ritornato in Italia a Comasira per consegnare i soldi all’ anziana donna. l’amico pensò di non consegnare il denaro e di tenerselo per sé. Intanto la donna credeva che il figlio l’avesse dimenticata e lo maledì Dopo qualche tempo il Bernardola morì. Passarono parecchi mesi e alla casa dell’uomo che si era tenuto i soldi dell’amico si sentiva bussare, tutte le sere alla stessa ora, ma quando andava ad aprire non c’era mai nessuno. Si decise allora a chiamare il parroco per benedire la casa contro gli spiriti.

Il parroco non ebbe il coraggio di fare quella benedizione e mandò un altro prete a compiere quell’esorcismo. Durante il rito si sentì la voce del morto che svelava al prete il colpevole del misfatto e fù così che a distanza di tempo il furfante dovette restituire i soldi alla donna rendendo giustizia.

 Si racconta che nella casa del  Paulasc  viveva lo spirito di un Mago. Un giorno El Cecot figlio della  Penagia  da piccolo faceva il chierichetto e durante una visita a questa casa per una benedizione, mentre saliva le scale per arrivare nelle camere, continuava a ripetere “… dai Mago fatti vedere,…dai Mago fatti sentire…” improvvisamente venne colpito violentemente da uno schiaffo che lo scaraventò fuori dalla finestra e si ritrovò nel prato sottostante.

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