Comasira e Pennaso

Pennaso e Comasira, due piccole frazioni che si guardano, divise dalla profonda spaccatura dove in fondo scorre tumultuoso il torrente Pioverna. Ma in comune non hanno solo il torrente, in passato molti abitanti di Pennaso avevano terreni  a Comasira che essendo più solivi erano più indicati per la coltura di alberi da frutta e soprattutto di vigneti . Fino a qualche decina di anni fa erano anche unite da una teleferica per il trasporto soprattutto di erba ma anche di   legname e altri materiali e questa teleferica  era usata anche da un certo “Simon”, abitante di Pennaso , che dopo il lavoro nei campi, metteva gli zoccoli nella “berla“, (vedi Coltivazioni e Mestieri) si aggrappava alla carrucola e si lanciava nel vuoto per ritornare a casa, evitando così di dover scendere fino al fiume, attraversarlo e risalire la ripida sponda opposta attraversando i boschi.

Naturalmente i giovani dei  due borghi si conoscevano e tra loro nascevano storie d’ amore come quella che vi vogliamo raccontare. Lui di Pennaso si innamorò di una  Lei comasirese e quando Lui, dopo essere stato a Comasira “dalla morosa”, ritornava a casa, teneva acceso un lume a petrolio per tutto il tragitto. Logicamente spariva agli occhi di Lei, quando il suo amato scendeva nel bosco fino al Pioverna, ma riappariva subito dopo quando percorreva il ripido sentiero, attraverso i boschi  fino a casa. Lei, dalla finestra, stava a guardare, trepidante, quella piccola fiammella fino a che non la sapeva arrivata a destinazione. Successe un giorno, che i due litigarono, e Lui per dispetto partì la sera col lume acceso, ma una volta arrivato nel bosco lo spense  e lo tenne spento fino a casa. Lei, dalla solita finestra, non vedeva la luce risalire il sentiero sotto Pennaso e cominciò a preoccuparsi, passò una notte agitata e insonne fino al giorno dopo quando lo rivide.

Lui, oggi, vive a Comasira, Lei è mancata alcuni anni orsono, ma quando la ricorda ancora si emoziona e gli si riempiono gli occhi di lacrime.

6 risposte a Comasira e Pennaso

  1. grazia ha detto:

    Questo “assaggio di vita “riesce ad emozionare anche distante una sessantina di anni ;
    a quando il Lui in questione scendeva verso il Pioverna per il sentierino ben curato, alternandosi fra le vigne e i ripidi strapiombi che nel buio della notte ,con la sola luce della lanterna ,veniva accompagnato dal fragore dell’ acqua che scorreva impetuosa laggiù nel fondovalle….
    CHE STORIA!!!

  2. Pia ha detto:

    Ho letto con stupore questo scritto. Vi dico con grande stupore che il SImone protagonista di questa storia e’ mio nonno materno. Mi chiamo Schiavetti Pia, sono nata a Comasira nel 1946, mia madre era figlia di Simone, mio padre Francesco detto” Balin e Cecana”.Subito dopo la mia nascita ci siamo trasferiti a Lurago Marinone, mantenendo ancora la casa e i terreni in Comasira. Conservo dei bellissimi ricordi di questo posto. In ultimo vi voglio raccontare un episodio, mio marito Andrea insieme a mia madre Rita deposero diversi anni fa nella Tomba di Taino una madonnina nera portata dal Brasile da mio zio missionario padre Costantino Schiavetti.
    Felice di aver trovato questo sito, porgendovi i miei complimenti vi saluto.

    • Sergio ha detto:

      Carissima Pia i miei nonni molto probabilmente hanno comperato da tuo nonno il terreno che adesso è annesso alla mia casa di Comasira che è la prima casa che incontri entrando in paese arrivando da Taceno nell’ ormai lontano 1960 circa. Dovrei cercare il vecchio istrumento per darti conferma. Per quanto riguarda la madonnina nera alla Tomba di Taino non ne abbiamo trovato traccia ma la situazione laggiù è molto cambiata, è tutto franato e la grande spaccatura che forma la Tomba e piena di grossi tronchi. Sono sceso con i Marcati tre anni fa ma abbiamo dovuto usare corde e molta attenzione.Ma adesso che so di questa cosa in primavera ci ritorneremo e cercheremo meglio poi ti saprò dire. Continua a seguirci e a leggerci, sono contento di averti fatto rivivere un po’ di vita passata. saluti da tutti noi

  3. WALTER PEGORARO ha detto:

    CARO SERGIO SONO STATO A TROVARE LA TUA BELLA MAMMA LERIS E ‘ IN FORMA SMAGLIANTE ,TROVERO’ IL MOMENTO PER INCONTRARE ANCHE TE PER SALUTARTI E FARTI I COMPLIMENTI PER LA TUA PASSIONE DI SCRITTORE, UN ABBRACCIO . WALTER,CLARA CIAO.

  4. Sergio ha detto:

    Vi aspetto sempre a braccia aperte. Ciao

Lascia un commento